"Se la libertà vuol dire veramente qualcosa, significa il diritto di dire alla gente quello che la gente non vuol sentire"
(George Orwell, Postfazione de "La fattoria degli animali")

mercoledì, marzo 19, 2008

Il ministro Nicolais, Bassolino, il PD e gli elettori

Immagine tratta dal sito www.lastampa.it


I titoli degli articoli dei giornali vengono composti dai giornalisti, ma deontologia professionale vuole che i suddetti articoli, soprattutto quando riportano interviste dirette, siano sintesi fedeli delle dichiarazioni rilasciate.
Quindi, “NICOLAIS INCALZA IL GOVERNATORE. E’ UN PROBLEMA PER IL PD” articolo pubblicato dall’edizione napoletana de “La Repubblica” del 15 marzo e “BASSOLINO DIMISSIONARIO CI AVREBBE FAVORITO” su “Il Mattino” dello stesso giorno, riproducono, credo, testualmente il pensiero del Ministro e non possono considerarsi frutto di una interpretazione giornalistica.

Parafrasando il titolo di quanto riportato da “La Repubblica”, a questo punto, dopo tanto mio ardore iniziale verso la costituzione del nuovo partito, sono io elettore ad avere un problema nel votare PD. Perché il mio voto e quello dei miei familiari, per effetto di una legge elettorale da tutti vituperata, ma in vigore, porterà sicuramente all’elezione di Nicolais, posto nella lista in posizione preminente, pur non condividendo, nettamente, il suo modo di far politica.
Nell’affermare ciò, ci tengo a sottolineare l’impeccabilità del Ministro, per competenza e lealtà all’interno della compagine governativa, presieduta da Prodi. Ben altri infatti, per altro noti, hanno determinato la fine anticipata della legislatura, abbandonandosi ad un vero e proprio mercanteggiamento non molto onorevole con Berlusconi.

Eppure, leggendo le dichiarazioni di Nicolais, mi tornano alla mente le troppe parole in libertà, pronunciate da esponenti del governo appena passato. Quasi che il senso della politica non possa andare oltre l’illogico e l’irreversibile e mai verso qualcosa di costruttivo. Ciò è accaduto, nonostante la quasi disperazione del popolo di centro-sinistra, nel chiedere unità ai propri rappresentanti. Unità in un confronto apertissimo e proficuo e non unanimismo, come quello che pervade la destra italiana, ben stretta nelle mani di Berlusconi.

Per ritornare al Ministro Nicolais, sembra che quasi ci dica: ”Io corro da solo”. Ha forse egli senza dubbio l’ostinatezza, che contraddistingue il vero uomo di scienza, ma mi permetto di notare che egli ha anche l’imperizia, tipica del neofita in politica. Perché nessuno può sentirsi avulso o autonomo rispetto alla propria parte politica. Se non si è voluto o potuto preservare il governo Prodi, ci si batta per mantenere l’integrità e l’unità di intenti del Partito Democratico, nato per rivoluzionare ed ammodernare la politica italiana, non per inglobarne scorie e cattive abitudini.

A proposito dell’emergenza rifiuti ed intorno al ruolo del Governatore della Campania, le dichiarazioni di Veltroni, D’Alema, Follini, Bindi ed altri sono state univoche e responsabili, in quanto la priorità è in assoluto togliere i rifiuti dalle strade ed alleviare i disagi delle popolazioni. Che la destra italiana si abbeverasse con avidità all’emergenza rifiuti, era fatto prevedibile per una congenita mancanza di proposizione politica, ma che questo speculare intorno ai rifiuti diventasse motivo di campagna elettorale all’interno del Partito Democratico, alla ricerca di visibilità personale, lo trovo sconcertante e deplorevole. E se dietro a tutte queste polemiche e giri di parole non ci fosse niente per Napoli, la Campania e l’intero Meridione? E se i rifiuti diventassero in tal modo un comodo pretesto per quello che non verrà nel dopo?

Bassolino più volte ed in varie sedi ha spiegato come fosse doveroso per lui rimanere per l’emergenza in atto e per coadiuvare al meglio il non facile operato di De Gennaro. La richiesta asfissiante delle dimissioni del Governatore ha raggiunto un punto tale di saturazione, da far trapelare tutta la strumentalizzazione a riguardo. E’ giunto veramente il momento di pronunciare un basta urlato e prolungato. Non senza però prima aver chiesto al Ministro Nicolais di fornirci pubblicamente e nel dettaglio le motivazioni politiche, per le quali Bassolino dovrebbe dimettersi e quali vantaggi da tale cosa ne trarrebbero nell’immediato i cittadini.
I sondaggi? Se essi vengono usati senza rigore scientifico, come una clava, meglio lasciarli al cavaliere.

Bassolino è l’unico responsabile della crisi dei rifiuti? Si abbia il coraggio di dichiararlo pubblicamente, prima di ogni giudizio.
E’ eticamente e moralmente corretto ascrivere ad un solo soggetto istituzionale le responsabilità di tante altre persone, sempre riguardo ai rifiuti? Se la risposta è sì, non siamo in presenza di una politica rinnovata, alta e nobile, ma qualcosa che è più riconducibile alla furbizia ed opportunismo politico.
Non si può dire no a questa onda irrefrenabile di frastuono e gogna mediatica verso il Governatore della Campania, quasi nel timore di essere escluso per sempre dal gossip della politica? Ma ciò è piuttosto un’involuzione culturale ed è come dare un colpo forte e proditorio a Veltroni, che, proprio contro la supremazia del berlusconismo, è riuscito a riappropriarsi dell’agenda politica e culturale del Paese.

Resti, Bassolino. Eletto dal popolo sovrano sempre evocato e pur ignorato. Ed insieme a tutte le cose serie che il Governatore fa dalla mattina alla sera, si abbandoni anche ad una o più pratiche, non politiche, ma anti-iettatorie.
L’autocandidatura di Nicolais alla guida della Regione appare prematura, fuorviante e visto lo snodarsi dei suoi ragionamenti, non consona, anche per una sorta di autoreferenzialità, che trapela.

Ilvano


1 commento:

Anonimo ha detto...

Thanks for writing this.